Sono nato nel 1930 e sin da giovanissimo mi sono interessato a quella che mi permetto di definire “Attività Artistica”.  Ho tenuto la mia prima personale a Roma nel 1948.    Negli anni 60 ho voluto dare un carattere personale alla mia attività.       All’inizio degli anni 70 ho iniziato ad interessarmi prevalentemente alla scultura ed il mio lavoro non  è dispiaciuto al Prof. Nello Ponente che mi ha spinto ad un maggior impegno pubblico.      Ho tenuto numerosissime personali in tutta Italia ed ho partecipato a collettive anche all’estero con un notevole interesse della critica più qualificata.
(Potrei fare un lungo elenco in cui appaiono nomi molto noti)      Fra le collettive mi piace ricordare quella di fine 78 inizi 79 della Galleria Giulia di Roma. In questa collettiva, che la Galleria  definiva riservata ad “Alcuni dei più noti artisti romani”, nella sezione “L’Improbabile Possibile” il prof. Cesare Vivaldi, al quale era stato dato l’incarico di selezionare gli artisti da invitare, ha affiancato il mio nome a quello di artisti come Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e, come unico altro scultore, a Mario Ceroli.         Nel 1980  ho deciso di cessare la mia attività “ Pubblica” in quanto, pur avendo il massimo rispetto per gli intenditori ed amanti di un certo modo di cercare di “fare”,  non avevo più alcuna fiducia nei confronti di certi “Mercanti d’arte” che sembravano avere sempre più potere in un “mercato” che non mi interessava.         Nonostante il mio “ritiro”, ho continuato, e continuo tutt’ora, nella mia ricerca che mi porta ai più svariati tentativi con l’uso di qualsiasi materiale che possa crearmi interesse.     Non rinnego i mie “Amori”.  Giorgio di Genova scriveva: “Molte opere fanno pensare ad una rimediazione su Burri e Consagra, nomi avanzati ad Apuleo come innegabili riferimenti….Tuttavia alla fine è riemersa prepotente la suggestione di Burri, da me sentito più vicino alla propria sensibilità a causa del comune amore per la materia ed i materiali.”
Altri, parlando dei miei lavori in Rame e Ottone, hanno fatto il nome di Fausto Melotti, ma tutti sono sempre stati concordi nel riconoscermi una personalità indipendente, come dicono Raffaella Del Puglia, nella presentazione della personale alla Galleria Michaud di Firenze “sperimentazione in assoluta autonomia” e Tommaso Paloscia che, commentando questa personale dice “si leva indubbiamente chiara la personale grafia”.
Giuseppe Di Nunzio
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