et in arcadia ego
Giorgio Valdes

Confine

La mia vita è al tramonto
e il letto mi apre gentile la porta della sera.
Trafitto dal dolore,
seppellito dall’indifferenza,
attendo che la mia anima abbandoni questo letto,
salga come fumo d’incenso,
attraversi l’immenso,
si posi su una stella.
Fievole diviene il respiro
mentre sfugge oramai la vita,
ma ancor non mi abbandono
e ancor al mio letto fedele mi aggrappo.
Infine, la gravità si allontana,
il letto più non mi sostiene,
il manto di calore mi avvolge
e il pensiero è rapito verso l’infinito:
la mia vita ora vedo
come un tratto di pennello
che compone il dipinto
sulla tela del tempo.
Lenio Vallati

Vecchio

Non ho ancora tolto il vestito
della scuola,
quello tutto nero
col colletto bianco e il fiocco blu,
e ancora
dietro al banco continuo
a trascorrere i miei giorni
e ad ascoltare i dolci versi
declamati
dalla mia maestra di allora.
No,
non ho ancora tolto il vestito
della scuola,
e ancora attingo
al vecchio calamaio
la mia innocenza antica di bambino.
Sul foglio bianco,
traccio parole
col pennino di allora,
a ricercare emozioni fanciulle
che ancora adesso
mi scaldano il cuore.
E scorgo ancora,
nei miei occhi stanchi
di vecchio,
il desiderio di scoprire cose nuove
e la voglia sconfinata
di una carezza.
Armando Bettozzi

La città addormentata

La sera il mio pensiero non riposa
dopo l’ore incerte del mio giorno.
E rimbomba l’assordante attesa
d’un momento di nulla
che non viene.
Né è sazia, ancor
la notte mia, vigliacca
ad infierir rubando sonno e sogni
che più non trovo sotto le lenzuola,
fredde.
E nel silenzio, un grido
dalla bocca muta
esce e oltre le mura si disperde
e in mezzo alle altre grida si confonde,
mentre tutta la città,
sotto le stelle,
sembra, a chi non sa, addormentata.

La Penna d'Oro 2008                                
La Penna Rossa   (2° class)
La Penna Blu   (3° class)                             
Premio Letterario La Penna d'Oro